La vinificazione dei vini rosati

Un vino rosato si può ottenere sia dalla vinificazione in bianco di uve a frutto rosso sia dalla loro fermentazione con le bucce, ma con macerazione molto breve. Nel secondo caso le uve, pigiate e diraspate, restano nelle vasche per 24-36 ore: in questo periodo si praticano uno o due rimontaggi. Quindi si svina e si fa fermentare il mosto a bassa temperatura, seguendo la stessa procedura utilizzata per i bianchi.

I vini rosati possono sorprendere con versatilità negli abbinamenti enogastronomici.

Nell’ abbinamento con un cibo, se un vino bianco è troppo poco intenso e un vino rosso lo è troppo, la risposta è spesso un vino rosato. In questo senso i vini rosati  ricoprono una posizione assolutamente precisa e chiara nell’ accostamento ai cibi, sicuramente in una posizione che né i bianchi né i rossi potrebbero occupare.

Generalmente i vini rosati  sono fermentati in contenitori inerti. Anche per l’ affinamento sono abbastanza rari i casi di utilizzo di contenitori di legno, come botti e barrique. I  vini rosati sono solitamente pronti per la primavera successiva alla vendemmia e sono godibili al meglio durante la loro gioventù. 

Per il basso contenuto in acidi e polifenoli i vini rosati non sono solitamente adatti per l’affinamento  in bottiglia e con il tempo tendono a perdere la loro freschezza aromatica e gustativa e i loro piacevoli aromi di frutta e fiori.